Turislucca

Itinerari toscani: il gigante imprigionato nelle mura di Lucca

Una passeggiata sulle mura alberate di Lucca. Un’ esperienza che auguro a tutti.   Quattro chilometri fra storia, natura e scorci romantici. I lucchesi conoscono bene l’ effetto “terapeutico” di questo fantastico edificio tardo rinascimentale, tramutatosi a tutti gli effetti nel più grande giardino pensile esistente al mondo. Tuttavia alcuni segreti che lo riguardano rimangono ancora nascosti anche alla maggior parte dei suoi più assidui frequentatori.

Gli undici ampi baluardi, disposti ad intervalli regolari l’uno dall’altro, marcano le distanze da percorrere lungo la muraglia sopraelevata. Ognuno di questi ha una sua peculiarità: alberature diverse, panchine o giochi per bambini, cannoniere e corpi di guardia più o meno ben conservati. Dal XIX secolo in poi, quando le mura cessarono di essere un sito militare ed in seguito  il comune di Lucca le comprò al demanio dello stato a proprie spese,  la più bella passeggiata dei lucchesi  cominciò ad ornarsi, come del resto le piazze più centrali e  frequentate della città, anche di monumenti commemorativi. Uno dei baluardi che più degli altri fu interessato da questo fenomeno, fu il baluardo San Paolino.

ecf003580[1]Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca, fece qui porre nel 1843  il monumento a suo nonno, Carlo III, già in piazza Napoleone. Questa statua ebbe sin dall’inizio una storia travagliata. Concepita inizialmente al tempo della principessa Elisa per rappresentare il suo augusto fratello Napoleone, una volta instaurato il nuovo ducato al posto del  principato napoleonico, fu invece completata con la testa fuori scala di Carlo III. Il risultato estetico fu tanto brutto, che lo stesso baluardo venne spontanemente nominato dal popolo come il “baluardo del Carlaccio”. Ma non è finita qui.   La città, dopo la prima guerra mondiale, aveva bisogno di nuovi monumenti commemorativi da dedicare alle virtù eroiche di chi aveva sacrificato la vita per gli ideali di libertà e di patria. Fu così che dal 1918 al 1934 Lucca vide sorgere uno dopo l’altro, tanti monumenti quanti mai ne aveva visti nell’arco di cinque secoli. Nel 1934 senza alcun tentennamento, fu tolta quindi la statua del “Carlaccio”, per depositarla nei giardini di Villa Guinigi dove tutt’ora si trova.

Sul nostro baluardo San Paolino, ancora una volta, si provvide dunque ad erigere, dopo la rimozione del Carlaccio, il monumento ai Martiri fascisti.  Primo di una lunga serie  di ec019223[1]monumenti lucchesi che saranno tutti commissionati “incredibilmente” al medesimo scultore Francesco Petroni. Questo longevo artista  (Lucca 1878 – 1960 ) aveva già nel 1900 compiuto per il venticinquesimo anniversario della società musicale lucchese, una lapide in bronzo celebrativa in memoria del musicista Alfredo Catalani, posta in via Santa Giustina. Nel 1907 aveva poi chiesto ed ottenuto dal comune di Lucca che gli fosse concesso l’uso del castello di porta San Donato come studio e laboratorio di scultura modificando persino  la struttura originaria con l’apertura di una nuova enorme finestra per fare entrare luce.

Esempio tipico  del compromesso fra razionalismo architettonico fascista e celebrazione della classicità imperiale, del monumento ai martiri fascisti oggi  non rimane più niente se non nel ricordo di chi ancor oggi vive e visse quei tempi. Solo grazie ad un corpus  di documenti relativi conservati nell’archivio comunale di Lucca e ad  alcune  interessanti fotografie dell’archivio fotografico comunale, scattate in occasione della realizzazione dei bozzetti ed in quella di manifestazioni fasciste, possiamo renderci conto di come il monumento appariva ai lucchesi del tempo. Passata anche la tempesta del ventennio fascista, si provvide prontamente a smantellare ogni ricordo ec002610[1]del passato regime ed anche questo monumento, come altri coevi (per esempio la monumentale fontana fascista sempre del Petroni eretta di fronte a porta Elisa), fu distrutto. Nel 1945 vi fu quindi una delibera comunale che approvava in linea di massima la erezione, sempre sullo stesso baluardo, di un nuovo monumento questa volta da dedicare ad  Alfredo Catalani.  Progetto affidato senza esitazioni  al nostro valente “scultore Comm. Prof. Francesco Petroni”. La realizzazione di questa enorme scultura aveva anch’essa avuto una storia lunga, sofferta e travagliata. Si pensi che già dal 1919, dopo la messa in opera della targa celebrativa, la Società Musicale lucchese si era prodigata con un proprio comitato a raccogliere fondi per la fusione di una statua in bronzo in ricordo dell’illustre musicista lucchese. Per tutte le vicende belliche nel frattempo intercorse ed altre difficoltà di natura burocratico finanziaria del comitato ideatore, la statua venne finalmente realizzata grazie anche ai contributi dei cittadini residenti all’estero (i lucchesi nel mondo). La statua venne finalmente innaugurata il 19 settembre 1954.

P1030696Ai nostri giorni il monumento, recentemente restaurato grazie alcontributo dei lions lucchesi, appare in tutta la sua monumentalità anche grazie alla sistemazione della nuova alberatura del baluardo San Paolino. Pochi fra i già citati assidui frequentatori delle mura sanno però che, di questo gigante in bronzo, esiste a poca distanza un  “gemello minore”  irrimediabilmente imprigionato nelle viscere di uno dei suoi castelli.  Quando mai ne aveste  l’ occasione, provate a suonare il campanello e ad  accedere grazie alla gentilezza di un addetto  dell’opera delle mura che li ha sede, dentro  al castello di porta San Donato.  Entrate nel fantastico ambiente della sua sala maggiore che si affaccia verso l’esterno. La sorpresa sarà grande. Lì, in tutta la sua accecante monumentalità, vedrete il gigante imprigionato. Si trova infatti in questa stanza il bianco bozzetto in gesso in dimensione originale del monumento in bronzo dedicato a Catalani. Un gigante irrimediabilmente imprigionato a causa delle sue dimensioni all’ interno di quello che fu prima il luogo di estrema difesa della porta San Donato e poi lo studio/laboratorio dello scultore Petroni e ec001730[1]successivamente del suo allievo Grida.

Chi lo avrebbe mai detto: Lucca ci riserva ancora oggi, là dove meno ce lo aspettiamo, monumentali sorprese.

Gabriele Calabrese

6 commenti a “Itinerari toscani: il gigante imprigionato nelle mura di Lucca

  1. complimenti Gabriele, ancora una volta ci hai reso partecipi di conoscenze sulla città che solo un appassionato come te poteva comunicare.
    Ancora una volta ci ricordi di come solamente una guida locale può dare un valore aggiunto sulla visita. Vittoria

  2. Ciao gabriele, ho stampato il tuo testo per poterlo leggere con calma e conservarlo. Molto interessante e belle le foto!Simonetta

  3. ho scoperto qualcosa di nuovo grazie a te e alla tua curiosità. Maria

  4. Ho scoperto questo blog per caso, è un capolavoro!

    Complimenti, tornerò spesso

  5. lucca 13,8,10

    Alla ricerca dell’artista F.Petroni, lucchese, ho letto questo articolo sul monumento posto sopra uno dei molti baluardi delle mura di Lucca. Eppure di questo artista lucchese nulla si dice del monumento posto al centro del parco della Rimembranza che si trova a lucca in piazzale VERDI. Un obelisco in stile art, DECO e un altare per le onoranze instile paganeggiante con sopra una roccia del CARSO. Il parco è stato edificato per rimembrare negli anni a venire i morti caduti nella grande guerra 15-18- Eppure il comune di Lucca oggi, alla ricerca di un ennesimo au-uditorio post moderno ha intenzione di trasferire un mozzicone del parco sopra un baluardo.Alla faccia dell’amor di patria. Con il monumento verranno ..trasferiti, se loro lo desidereranno -oppure preferiranno morire- anche i 90 lecci centenari. Di mano del Petroni era anche il monumento ad Emanuele Balestrieri eretto il 26.10.1902 sulla piazza delle ERBE del Ponte di Moriano frazione del comune di Lucca, Poi durante il ventennio i fascisti lucchesi fecero sparire la statua. Il Balestrieri fu un industriale -di origini genovesi- del settore della iuta. Un grande nella storia di Ponte a Moriano- Un liberale di quell’epoca giolittiana. Dove i liberali erano VERI liberali Del Petroni è ancora la statua del musicista lucchese posta in piazza della Magione a Lucca.
    un saluto
    avv.mauro casella

  6. Scusa per il ritardo nella risposta Casella. Ti ringrazio per aver commentato. Non ho avuto spazio per puntualizzare tutte le opere del Petroni e quindi benvenuta la tua puntualizzazione. Riguardo a Piazzale verdi concordo pienamente con quanto scrivi. E’ una vergogna. la gente ha poca memoria storica. Sto per inserire nel blog alcune indicazioni storiche sull’originale anfiteatro per la corsa dei cavalli del ‘700. in piazzale Verdi. Grazie ancora. Gabriele

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