Turislucca

Itinerari turistici: Lucca e i tortelli

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Avrei potuto intitolare queste poche righe come itinerari del gusto, ma pensandoci bene anche itinerari della tradizione o della nostalgia. Sono una guida turistica della associazione Turislucca e quindi iI turismo c’entra per forza. I tortelli lucchesi comunque sono per il sottoscritto una pietra miliare nella gastronomia locale. Prima del farro (cibo per poveri scomparso dalle nostre tavole dal dopo guerra e riesumato per pura moda del casual dalle nuove generazioni), prima della garmugia (brodetto gustoso ma leggero di verdure fresche primaverili) o della stessa torta coi becchi, regna sovrano per il ghiotto lucchese il tortello condito al ragù. Vera festa per gli occhi, per il palato e per lo stomaco, molto meno per il fegato e per la linea. Ricordo con nostalgia i giorni di novembre, quando bambino e poi ragazzo, aspettavo che mio zio sbottasse il vino novo del...

Santa Zita:tradizione, storia e scienza

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La tradizione di Santa Zita, come gridano le venditrici dalle bancarelle lungo le strade, si perpetua da secoli a Lucca con un fiore di stagione dai petali bianchi che emana un delicata fragranza: la giunchiglia. Ogni 25/27 aprile si celebra la festa in onore di questa servetta lucchese del XIII secolo.  Secondo una antica leggenda fra i vari miracoli che le vengono attribuiti, il più celebre fu quello che la salvò dall’ira del suo tirchio padrone spietato nei confronti dei mendicanti, tramutando il pane che voleva donare ai poveri, in fiori belli e profumati. E’ proprio grazie a questo miracolo che la si festeggia ogni anno, per la gioia di grandi e piccini, con il colorattissimo mercato di fiori che viene allestito in piazza dell’anfiteatro nel centro della città. Chi volesse omaggiarla di persona, può farlo entrando nella chiesa di san Frediano. La...

Living in a different dimention

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Ditemi un pò chi secondo voi è, in questa foto che ho scattato di recente, il più forte o il più bello ?  Nella società moderna non tutto marcia secondo una logica fatta di immagini o apparenze. Non siete daccordo ? In questi ultimi tempi “se ne vedonono di tutti i colori” e onestamente, come guida turistica abituato a far vedere l’Italia sotto la prospettiva del bello e dell’armonico, non so più dove giunge il limite del primo e del secondo aggettivo di fronte a una foto vera come questa. Il suo titolo è: Living in a dfferent dimention. Gabriele

Gli eredi toscani del genio di Leonardo da Vinci

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Chi avesse una giornata primaverile  da spendere per gustare un pò di Toscana fra colline e uliveti non si dimentichi di Vinci, culla del famoso Leonardo. Pensando alla grandezza dell’uomo, fa contrasto la semplicità e la dimensione del piccolo borgo che ha come fulcro il castello medioevale dei conti Guidi. Va da se che tutto qui parla di Leonardo, anche se in verità, egli ci visse poco e solo nella prima fanciullezza. Una visita al museo leonardesco che si trova nel castello è d’obbligo e risulta, per gli appassionati di storia delle scienze maccaniche, molto interessante. Le riproduzioni delle macchine teorizzate dal Da Vinci per i più disparati usi, sono accuratamente esposte e le spiegazioni relative rivelano effettivamente quanto fosse già chiaro nella mente dell’uomo rinascimentale molto di quanto oggi esiste e funziona nei nostri convulsi tempi moderni. Leonardo però ha, in un...

I pozzi di Lucca

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“Secondo un antica tradizione, in tempi molto antichi, Lucca era rifornita di acqua mediante un acquedotto forse sotterraneo che, partendo dalle vicinanze di Moriano, faceva capo a numerose fontane, di alcune delle quali si conoscono ancora i luoghi (vi è da aggiungere però che doveva esistere ancora il tracciato dell’antico acquedotto romano che secondo il Silva giungeva nei pressi della attuale chiesa di San Frediano n.d.r.).  Prima della fine del medioevo, però, questo acquedotto si guastò e fu pertanto necessario ricorrere a pozzi, che vennero per lo più scavati sotto le cucine degli edifici per poter attingere acqua direttamente dalle finestre mediante carrucole. In molte corti si vedono ancora, murati all’altezza  delle finestre e sormontate dall’arpione che sorreggeva la carrucola, bacili di pietra che servivano ad appoggiare le secchie ed eventualmente per riempire un piccolo serbatoio collocato sopra l’acquaio.” (...

19 Aprile Lucca e la festa della libertà

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Dopo la morte del signore di Lucca Castruccio Castracani, avvenuta il 3 settembre 1328, Lucca passò di possesso dalle mani di una signoria italiana all’altra, sino a cadere nuovamente nel 1341 sotto la tirannia di pisana retta dal doge Giovanni Dell’Agnello. Questi pose il suo presidio all’interno della fortezza dell’Augusta, possente costruzione voluta dal Castracani come punto di riferimento politico e militare all’interno della città. Il suo regime dittatoriale prosciugò ben presto sia le finanze sia la forza militare e poitica della nemica di sempre: Lucca. Grazie al contributo di mediazione politica dei fuoriusciti lucchesi e garzie sopratutto ad un riscatto della astronomica cifra di centomila fiorni d’oro, l’imperatore Carlo IV di Boemia (quello del famoso “ponte di Carlo” a Praga per intenderci) intervenne a favore della città. Sceso con le sue truppe in Italia affrancò la città dal dominioo pisano...

I brigidini, “un trastullo dolce e croccante”

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A proposito di tradizioni, di fiere e di sagre, è impossibile dimenticare la dolce cialda croccante che viene offerta ai passanti in ogni fiera di città o di paese toscano che si rispetti: il brigidino di Lamporecchio (Pistoia) appunto. I turisti che si aggirano curiosi per i banchetti colorati e rumorosi di queste fiere, spesso lo scambiano per un sacchetto di patatine. Niente di più sbagliato. Il brigidino è una cialda dolce e friabile con l’inconfondibile retrogusto di anice. A chi piace diventa come le ciliegie; uno tira l’altro. Il suo impasto è semplice: uovo sbattuto a spuma, zucchero,farina, estratto d’anice e due stampini riscaldati (o due piattini da te) per renderlo di forma rotonda. Va da se che conviene comprarli belli e fatti. La leggenda vuole che fosse una suora di nome Brigida che preparando l’impasto per le ostie...

Potere delle immagini, immagini del potere a Lucca

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Si terrà la sera del prossimo 19 Aprile presso la casermetta san paolino, sede del C.I.S.C.U. (centro internazionale studi cerchia urbane) una iteressante conferenza tenuta dal professor Romano Silva. Il tema trattato è fra i più interessanti:le immagini del potere imperiale a Lucca. Lo spunto è tratto dal libro al quale ha partecipato lo stesso Silva: il potere delle immagini, immagini del potere. Libro che edito in tre lingue ha riscosso un notevole consenso di pubblico e di critica tanto da vincere nle 2008 l’unico premio europeo in palio per questo genere di pubblicazioni storiche. Lucca, come noto, dal fatidico anno 1314, entrerà sotto l’influenza diretta o indiretta imperiale, e proprio grazie a questa sempre più stretta relazione e dipendenza riuscirà a conservare la sua indipendenza sino al 1799. In questo arco di tempo le tracce visive, iconografiche, di questo particolare...

A romantic place: Torre del lago

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Seguire i gruppi turistici per un operatore del settore, a volte può diventare pura routine. Orari,prenotazioni, ristoranti, spostamenti, correttezza del servizio offerto e così via, spesso si perde il senso dell’oggetto della visita. Si perde il senso di quanto questo possa esere di per se bello, interessante, affascinante o come in questo caso…romantico quasi al limite dell’uso dell’aggettivo “struggente”. Il luogo oggetto di questa ia riflessione è Torre del lago Puccini. Mi sono bastati non più di dieci minuti di solitario silenzio in attesa del gruppo, che grazie all’occhio imparziale della mia macchina fotografica o potuto rubare alcune immagini fuori dal tempo (alemno dal mio tempo). Le ho proposte anche su facebook, e subito una mia collega ha giustamente commentato le foto paesaggistiche dicendo di capire e scusare l’innamoramento del maestro per la giovane servetta alla vista di tanta naturale...

I “frati” a Lucca sono buoni con sopra lo zucchero !

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Si avvicina una festa religiosa ? Ecco i “frati” che escono  caldi, caldi non dai loro conventi ma dalla pentola. Non mi riferisco infatti alle congregazioni religiose che un tempo numerose a Lucca contavano centinaia di adepti con la chierica in testa. Con l’acquolina alla bocca penso invece al gustoso bombolone che viene fritto e inzuccherato da generazioni nella piazza San Michele di Lucca per la gioia di grandi e piccini dalla ditta Nelli. Perchè si chiama frate ? Questo bombolone ha un buco al centro come la chierica dei frati appunto, e visto che a Lucca i Santi non mancano ma i religiosi ormai si vedono di rado, in mancanza di quest’ultimi sono rimasti i “frati” dolci. In verità mi dicono alcuni che sono chiamati così anche a Livorno e a Pisa, ma io li mangio solo a Lucca, dei bomboloni degli...