Turislucca

Itinerari in Toscana:i palazzi del potere nel ‘400 a Lucca.

Il potere. Una parola che evoca, al solo nominarla, sensazioni di potenza, forza, abilità, dominio sugli altri e molto altro ancora. Ma il potere può manifestarsi in varie forme ed in vari modi a seconda dei tempi storici nei quali è stato esibito. Forme diverse nel tempo e nello spazio. I palazzi sono una di queste forme ed  in alcuni casi rappresentano una vera e propria ostentazione del potere.

Nella Toscana del XIV secolo non vi era città emergente che non sfoggiasse il suo palazzo comunale nella forma di un arcigno castello fortificato con torre dove chi deteneva il potere, fosse esso podestà o bargello, potesse rifugiarsi in caso di rivolta popolare o altra violenta espressione dei tempi. Unica città che fa eccezione, a quanto risulta dai documenti, è proprio Lucca. Almeno sino alla ascesa del condottiero e poi signore di Lucca Castruccio Castracani, il quale volle edificare nel 1322  più che un palazzo fortificato una vera e propria fortezza con ben ventiquattro torri, Lucca non conosceva in epoca comunale alcuna forma di ostentazione di potere da esibire in forma architettonica (chiese escluse).

1400. Si impone improvvisamente  un uomo di secondo piano; un uomo che pur facente parte di una nobilissima casata, si era sino a quel momento defilato sullo sfondo di una città mercantile che da pochi anni aveva ritrovato a caro prezzo la libertà soffocata per anni dal dominio pisano. Un outsider, si direbbe oggi: Paolo Guinigi. Comincia per Lucca un  nuova epoca. L’epoca della prima vera signoria toscana che si protrarrà per ben 30 anni.

E’ su questo fondale storico,un fondale  in un certo qual modo teatrale o da set cinematografico, che spesso il turista colto viene a trovarsi coinvolto quando, curioso e con il naso all’insù, passeggia fra le strette strade del centro storico. Le case più o meno antiche, le chiese medioevali piccole o grandi che siano, segnano le tappe del suo girovagare senza meta. Tutti però, prima o poi scorgono d’improvviso la torre con “l’albero”. Quel segno così evidente, unico e stravagante, marca il territorio dei palazzi di quella che fu la consorteria dei Guinigi. I palazzi simbolo del nuovo potere lucchese dal XIV secolo.

Pochi passi per girare l’angolo che da via S. Andrea svolta in via Guinigi ed il nostro turista, lasciata alle spalle la variopinta coda delle persone  indecise se salire sulla torre o comprare un suvenir, incontra la doppia schiera di maestosi palazzi ricoperti in laterizio. Tre ordini di piani che si impongono alla vista per la straordianria teoria di bifore, trifore e quadrifore tutte suddivise da esili ed eleganti colonnine marmoree. Questi sono i primi palazzi del potere lucchese ! Un potere ricco e sfarzoso dove il pesante masso di macigno ha lasciato il posto alla leggerezza del mattone e la severa feritoia difensiva ha lasciato il posto all’elegante teoria di archetti polilobati gotici. Sui due palazzi lo stemma dei Guinigi:bordi bianchi in campo rosso con croce lanceolata.

Si potrà forse entrare da qualche parte ? Si, il portone verde del palazzo della torre è aperto. C’è una mostra nel palazzo e la signorina all’ingresso indica gentilmente  il secondo piano. Una prima rampa di scale. Si scorge una porta socchiusa. Si entra in un corridoio non illuminato e dopo alcuni passi ed uno sguardo nella prima stanza ci si accorge che abbiamo sbagliato piano: è il primo e non il secondo. Ma la curiosità di scoprire cosa celano quegli ambienti in penombra è irresistibile. Enormi e fascinose stanze vuote con muri sfregiati dal tempo si succedono l’una dopo l’altra come in una scatola cinese. I  soffitti sono impreziositi da eleganti travi decorati da variopinti stemmi e figure. Alcune stanze presentano ancora le cornici dei camini marmorei ed altre suntosi soffitti con affreschi del settecento di figure e troploil eseguiti da mani esperte. Incredibile Il palazzo un tempo dei potenti Guinigi oggi è vuoto pur mostrando ancora i segni di tempi migliori, di tempi di gloria.

Fra tutte però colpisce una stanza più piccola che si affaccia sulla strada di mezzogiorno. E’ una stanza quadrata ma fuori scala rispetto alle altre. Invece dell’intonaco presenta i mattoni a facciavista. Sorpresa ! Sui mattoni v’è un sottile strato di colori simile ad un affresco. Ed ecco che appare più nitida la figura di un cavaliere su di un destriero a caccia con il falcone. Tutto attorno a lui, lungo i muri, si intrecciano girali decorativi di cerchi multicolori. Nel muro opposto un agnello sovrasta un lupo come nella fiaba di Esopo. Una stanza cortese e colta ! Un pezzo di torre medioevale del XII secolo scampata miracolosamente ai mutamenti dei tempi.

E a questo punto la fantasia vola e sembra di farsi rapire dal turbinio della macchina del tempo. Polo Guinigi dove sei ? Manchi solo tu qui ad apparire come un fantasma per raccontarci quali furono le tue aspirazioni, i tuoi veri amori e la gente del tuo tempo. Sappiamo che costruisti nuovi palazzi e nuove ville. Tuttavia, qui fra queste mura nude, il tuo spirito si fa concreto e siamo certi che prima o poi in qualche modo si manifesterà.

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