Turislucca

La guerra del kebab 2 la vendetta.

Visto ! Lo sapevo che prima o poi scoppiava il bubbarone. Lo avevo già scritto nel blog di febbraio ” La guerra del kebab”. Ora dobbiamo riflettere veramente in termini turistici ed ancor di più sociali a questo tema che sta diventando un  problema.  Pur essendo convinto che fra due mesi non ci penserà più nessuno a meno che non avvengano fatti eclatanti (bomba fa esplodere un rivenditore di kebab, oppure M. Donald apre in piazza san Michele.), il problema si pone comunque.

Alla luce di quanto stanno dicendo i media nazionali e quanto dice invece il comune di Lucca. Lucca è sotto i riflettori. Possono i ristoranti etnici aprire una atività commerciale nel centro storico ? La mia risposta corrisponde ad una mia domanda. Possono milioni di venditori di mutande aprire una attività commerciale in via Fillungo, salotto buono della città di Lucca ? Se la risposta alla mia domanda è affermativa, allora anche i ristoranti etnici devono avere la stessa possibilità di esercitare la loro professione. se al contrario la risposta è no ( ma non sembra dal numero dei negozi che vendono mutande calze e reggiseni di varia qualità) allora si devono creare delle percentuali di possibilità di apertura di esercizi commerciali come era in passato per tutte le categorie merciologiche.

Questa scelta non spetterebbe al sottoscritto ne tantomeno alla sola giunta comunale, ma altresì dovrebbe essere un dibattito aperto a tutte le forze politiche, associative, sindacali della città per delineare finalmente le scelte future da fare per il centro storico lucchese.

Commentate gente, commentate.

Gabriele

3 commenti a “La guerra del kebab 2 la vendetta.

  1. Le preoccupazione dei cittadini di vedere cambiare troppo drasticamente la città è un argomento serio e non da sottovalutare.
    Nessuno vuole vedere Lucca trasformarsi in una città solo rivolta al turismo e snaturata della propria identità.
    In quanto Guida Turistica mi pongo quotidianamente la questione.
    Al tempo stesso mi trovo indignato da quello che possiamo leggere oggi su tutta la stampa nazionale: “A Lucca vietato aprire ristoranti etnici”.
    Quello che può passare come una ordinaria regolamentazione delle attività commerciali, in realtà mette a nudo la volontà di proteggere alcune attività esistenti ed eliminare quelli che vengono considerati “luoghi di incontro tra extracomunitari” e rumorosi bar cittadini.
    Lucca non può permettersi questo.
    Lucca, in quanto città turistica, deve porsi al mondo in maniera moderna, proteggendo la sua identità e le sue tradizioni ma parallelamente aprendosi agli altri.
    Nei civili paesi occidentali è la libera concorrenza a stabilire chi e cosa resiste al mercato.
    I lucchesi hanno girato il mondo, esportato seta, statuine di gesso, olio, vino ed aperto bar e ristoranti ovunque.
    Con quali diritti mettiamo dei paletti alti come il muro di Berlino?
    Se continuiamo ad affrontare questi argomenti soltanto mossi da una rabbiosa ed ottusa mentalità provinciale,la città diventerà sempre di più un triste dormitorio dove maggiori saranno le zone buie a rischio di degrado.

    Un saluto a tutti.
    Esco a prendere un Kebab.

    Carlo

  2. … avete ereditato una città magnifica, intatta, ma non siete abbastanza coraggiosi da proteggere quel gioiello che avete fra le mani. Il vostro sindaco ha capito e ha le palle! complimenti. Ci fosse da noi, a Pisa un uomo così! Siamo il ghetto di Toscana, il turismo di qualità scappa perché nessuno viene a in toscana per mangiare il kebab o comprare in un mercatino etnico…. per quello vanno in tunisia. I turisti in toscana vogliono la toscana e quando lo capirete, forse sarà troppo tardi!
    bravo sindaco!

  3. Ciao a tutti, mi è piaciuto molto quello che ha scritto Carlo Puddu e condivido completamente la sua opinione. Se Lucca e il suo governo conservatore emette un decreto di questo tipo è veramente da preoccuparsi. E’ una discriminazione forte in confronto agli stranieri (come me) che cercano di resistere, vivere e nutrire una famiglia dentro le Mura di Lucca. Io come tedesca ho più diritti di un turco??? Non penso che l’appartenza ad un paese debba decidere se posso aprire un ristorante o no. Penso che dietro tutto questo ci sono dei problemi veramente più profondi che sono da analizzare da un governo più moderno e giovane.

    Dr. Petra Helga Pforr (tedesca e residente a LUCCA)
    guida turistica di Lucca, Pisa e Firenze
    guida ambientale

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