Turislucca

Antiche mescite di vino




C’erano una volta in Toscana le mescite di vino ed in parte ci sono ancora. A Lucca, come nelle altre città toscane, la cultura del “gottino divino raso” sfuso era all’ordine del giorno. Esistevano in città e fuori le mura, molte mescite ( da mescere, cioè versare )popolari. Ne ricordo personalmente alcune, come ad esempio quella che si trovava a pochi passi da casa mia dove compravamo il fiasco di rosso, sino alla metà degli anni settanta di fronte alla porta S. Anna. Ora si chiama gelateria “dolce vita”. Ci andavano gli operai e i muratori a bere il bicchiere di vino con l’accompagnamento dell’ovo sodo. Già che si trovavano lì, alcuni si facevano anche la partitina a carte. Ricordo in particolare un trasportatore di pietre e detriti che usava ancora il barroccio col cavallo. Venne chiamato da mio padre per portare via ciò che rimaneva dei restauri fatti in casa. Grande bevitore ! Ma niente paura; il cavallo sapeva dove andare anche se il padrone non si reggeva in piedi. Ricordi di bambino. Altri ricordi di ragazzo invece sono quelli relativi a “Baralla” e a “Tista”. Ho avuto un giorno “l’onore” di avere offerta una merenda con ovo sodo e bicchiere di vino da Baralla per aver aiutato il padrone a scaricare dal carro tre damigiane di vino. Altri tempi. Oggi si sono quasi tutte trasformate in “Antiche Trattorie” che hanno mantenuto solo i vecchi nomi.
Alcune però inteligentemente continuano, anche se in locali diversi, la tradizione del mescere.
Come ad esempio la mescita in via della Fratta.
Ora una curiosità che ci lega a Firenze. Pochi sanno che nell’antichità (sec. XV – XVIII) a proposito di vino a mescita, esisteva già l’uso del take away. Se a qualcuno capitasse di andare a Firenze in via delle belle donne, esiste una trattoria ora un pò per americani, ma molto carina, che conserva ancora visibile all’esterno del locale lo sporto in legno che serviva all’oste per servire un bicchiere all’avventore. Quest’ultimo rimaneva fuori dal locale, beveva, e se ne andava via (ovviamente dopo aver pagato). In pratica l’avventore “poccettava”. Questo termine “poccettare”, cioè andare da una osteria all’altra bevendo un gotto, venne affibbiata addirittura ad un valente pittore, Bernardino Poccetti appunto che aveva questa debolezza di piegare un pò troppo il gomito. Questo pittore fra le altre cose, ha affrescato le volte di villa Bottini al giardino.
Forse avrà avuto questa consuetudine anche a Lucca visto che, lo stesso sporto di legno, lo possiamo notare in via Cesare Battisti quasi all’angolo con via Fatinelli, sul fianco di un negozio che oggi vende camice.(nelle foto quello di Firenze e su intonaco bianco e quello di Lucca su intonaco giallo !)
Bene, e dopo questa curiosità, alziamo i bicchieri (di vetro e non di cristallo !)e salute a tutti con un semplice rosso contadino delle colline lucchesi !
G.

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