Turislucca

Il “cambio della pelle” di una città antica

Lucca ieri e oggi

A proposito di antiche foto che testimoniano i cambiamenti avvenuti in una “anziana” città come Lucca, mi preme mostrare a coloro che, bontà loro, mi leggono, due foto messe in parallelo: una antica e l’altra contemporanea.
Grazie alle immagini emergono con grande evidenza come alcune facciate abbiano cambiato “pelle” sia nella forma che nei colori.

Sono note, anche se parzialmente, alcune notizie tratte dai testi di storia locale che indicano come alcuni dei palazzi dei nobili mercanti del ‘500 fossero stati decorati con facciate ad affresco o con intonaci colorati. In Piazza san Michele, l’antico foro cittadino e piazza del mercato da sempre, accanto al Palazzo Pretorio, esiste un istituto bancario così come esisteva nei primi del novecento.
In una delle foto che qui propongo (foto in alto) si può vedere come il prospetto dell’edificio fosse stato totalmente affrescato.
A quando risalga questa foto non è chiaro, ma certamente al primo quindicennio del novecento ante prima guerra mondiale.
Nell’osservare un altra foto (foto in basso) tratta dal libro di G. Bedini “Lucca Spazio e tempo dall’ottocento a oggi” si può notare come lo stesso palazzo fosse privo di affreschi, ma non si capisce se la foto sia precedente o posteriore alla mia.

Facciate San Michele - foto 2

Comunque sia questa foto introduce il tema del gusto dell’affresco, della decorazione o della colorazione nelle facciate dei palazzi nobiliari lucchesi nel corso dei secoli.
Questo fu certamente un tentativo “neo rinascimentale” di seguire le orme di un epoca, quella della seconda metà del cinquecento, che vide anche a Lucca un momento di fervore rivolto alla decorazione di molte facciate di palazzi da poco costruiti o ristrutturati su gli impianti delle precedenti case medievali.

Per vedere quel poco che resta di queste decorazioni, invito il turista curioso che si trovasse nei pressi della cattedrale, di mettersi sugli scalini sotto l’arco piccolo di ingresso alla loggia che si affaccia su piazza Antelminelli a sinistra della facciata. Guardando oltre la fontana del Nottolini, sopra l’ingresso del bar un tempo palazzo Mansi, noterà un altro edificio che ha l’ingresso in via San Donnino. È il palazzo Tegrimi. Fra gli spazi murari che dividono le finestre dell’ultimo piano si noteranno degli affreschi consunti e ormai quasi illeggibili di soggetto classico e forse mitologico.

Affreschi

È ciò che rimane di una decorazione della seconda metà del XVI secolo. Secondo alcuni studiosi e grazie alla testimonianza di un antico libro “Memorie storiche di illustri scrittori e di uomini insigni… Vol. 1” consultabile anche online sono da attribuirsi ad un Certo Agostino Ghirlanda. La qualità non eccelsa della mano di questo pittore lo relegano, a mio personalissimo giudizio, quasi nel dimenticatoio.
Non così lo reputarono i suoi contemporanei che gli affidarono importanti commissioni come alcuni affreschi nel camposanto pisano e, secondo il cronista delle storie citate, nel 1578 gli affreschi della cappella della libertà nella cattedrale di Lucca dove oggi è visibile solamente un angelo nella faccia di un pilastro che unisce la cappella al presbiterio.
Si legge anche: “…siccome anche quello dei muri del casamento a mano destra del Duomo Lucchese, ch’è oggi del Sig. Carlo Lombardi, che mirabile appare per l’effetto delle tinte, e delle gigantesche figure che vi ritrasse”.

Anche di fronte alla facciata della cattedrale di San Martino, nel palazzo Moriconi, il padrone con gran dispendio di denari si dice lo affrescasse completamente. Già nel settecento gli affreschi non erano più visibili ed erano pressoché perduti completamente. Il colpo d’occhio di questi due nuovi palazzi lucchesi dipinti in facciata per coloro che uscivano da San Martino alla fine del XVI secolo, sia da un lato che dall’altro, doveva quindi essere notevole.

Ricordo poi di essermi mangiato le mani per non aver avuto il tempo di fotografare un lacerto di affresco a graffito che si trovava nell’angolo del palazzo che dà l’accesso alla corte Morovelli in via del Moro. Pochi mesi dopo infatti la facciata fu restaurata. Certamente la soprintendenza avrà fatto delle foto ante restauro per conservarle come documentazione. Il restauro comunque ha mantenuto il ricordo di ciò che era rimasto. La foto che posto lo dimostra.

Dettaglio facciata

Esistevano dunque palazzi che adottavano lo stile a graffito o a rilievo. Questo è un elemento che non era mai stato evidenziato e pone dei dubbi su come apparissero le facciate lucchesi fra il XIV secolo e Il XVI secolo.
Per chi volesse saperne di più si può trovare online un bel saggio di Alessandro Tosi “Lucca picta” tratto da “Le dimore di Lucca , l’arte di abitare i palazzi di una capitale dal medioevo allo stato unitario”. In questo saggio ho trovato la stessa foto che ha mio padre (anche se la mia è la lastra originale!).

Ma vorrei ora tornare alla foto di piazza san Michele.
Vorrei infatti mostrare le differenze della vita quotidiana ai primi del novecento e quella dei giorni nostri così caratterizzati dalla tecnologia che ci toglie tempo e forse il piacere di guardarci attorno. Date uno sguardo ai signori dei primi del novecento che conversano fra di loro o guardano verso il fotografo (prima foto del post in alto) e poi osservate quel signore dei giorni nostri accanto al pilastrino in marmo e quella mamma che spinge la carrozzina (foto sotto).

Facciate San Michele - oggi

Cosa fanno..? parlano al cellulare isolandosi dal mondo che li circonda. Tempi moderni!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *