Turislucca

Toro Seduto potrebbe essere un eroe lucchese




Toro seduto potrebbe essere uno dei nostri

Toro seduto potrebbe essere uno dei nostri, intendo dire uno dei nostri eroi lucchesi . Onestamente non so perchè questo combattivo capo indiano si chiamasse così, ma se tanto mi da tanto, lo stare seduto doveva essere una delle sue prerogative principali. E i nostri eroi cittadini ? A vedere le statue che li immortalano dall’ottocento ad oggi nelle piazze di Lucca si direbbe che avessero la stessa attitudine del grande capo americano. Sono quasi tutti seduti (i non lucchesi sono tutti in piedi) . Fa eccezione Francesco Burlamacchi che, nel bel mezzo della piazza S. Michele, con cipiglio severo da combattente, si appoggia su una spada (proprio lui che a quanto pare preferiva appartarsi placidamente a leggere la letteratura latina, e la spada non sapeva nemmeno cosa fosse!). Il primo, in clima post unitario, fu lo scultore rinascimentale Matteo Civitali che fu posto a sedere su di una savonarola con mazza e scalpello sotto la loggia del palazzo pretorio. Ha seguito, a poca distanza di tempo, la statua dell’insigne giurista Francesco Carrara, sempre seduto in poltrona con alcuni libri svolazzanti che fanno capolino da dietro il pastrano. Non ultimo, ma senza dubbio il più conosciuto, il maestro Giacomo Puccini. Nel 1994 fa la sua apparizione nel centro storico sullo sfondo di piazza Cittadella la statua del celebre compositore sempre seduto, ma questa volta immortalato con la inseparabile sigaretta nella mano destra (alcuni maliziosi dicono che nel bozzetto originario fosse invece ritratto con la musa della musica nuda e sdraiata sulle sue ginocchia, al che qualcuno obbiettò che forse non era il caso, visto che in vita di donne ne aveva avute anche troppe!). Dulcis in fundo Boccherini! Proprio ieri si è svolta la cerimonia di innagurazione della sua statua posta di fronte al conservatorio omonimo in piazza del Suffragio. Anche in questo caso si è dovuto, dopo aver visto il bozzetto preparatorio, far capire all’ artista francofona che nel settecento il violoncello si suonava senza appogiarlo a terra, e quindi si è rimediato in estremis. Ora non voglio entrare nel merito della qualità artistica di queste sculture (immutate nella forma e nello stile rigidamente accademico dall’ottocento ad oggi, senza nessun sentimento ne espressività). Vorrei piuttosto far notare quanto questa ex piccola repubblica lucchese, così schiva da sempre alle ostentazioni di celebrità, sia oggi oggetto di una attenzione che forse non le giova e non la impreziosisce più di tanto; direi quasi che non merita di subire. Pensare che fino alla istaurazione del principato francese dei Baciocchi, Lucca non ostentava alcun monumento nelle più di 50 piazze che poteva vantare. Perchè? Ci si potrebbe chiedere. La risposta è semplice e storicamente logica. Perchè nessuno poteva e doveva apparire eroe e leader a casa propria. La repubblica oligarchica livellava tutto e tutti, e nessuno in questa piccola città poteva apparire vanaglorioso agli occhi di chi in fondo ne conosceva certamente i pregi, ma … anche i difetti. La modestia e la parsimonia caratterizzavano i costumi civili dei suoi abitanti. Quanto tempo è passato dai quei giorni lontani! Il turismo (culturale?) impone oggi giustamente vecchi e nuovi eroi, e noi… noi ci adattiamo ai nuovi tempi mettendo i nostri concittadini seduti ad aspettare comodamente i tempi che verranno. Haug!

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