Turislucca

Natale a Lucca

Presepe a Lucca

Visitare la città con la scusa di Mercati, mercatini, presepi, mostre natalizie.
Vediamo come fare a unire il dilettevole al… dilettevole in cinque facili tappe.

1) Santa Maria Corteorlandini e i presepi
È una delle chiese più belle e sconosciute della città di Lucca. Natale è il momento perfetto per una visita. Si, ce n’è un altro… ma ne parliamo un’altra volta.
Intanto ha un nome importante e aristocratico. Si, i Rolandinghi che nell’alto medioevo avevano le proprie residenze su questa piazza hanno lasciato un nome altisonante anche alla Chiesa. Che ha anche un nome popolare. A Lucca è conosciuta come Santa Maria Nera, più tardi scopriremo perché.
La chiesa tanto sobria all’esterno è ricchissima all’interno, come spesso succede anche per i palazzi aristocratici lucchesi. Colonne, archi, altari, e grande sfarzo di affreschi realizzati dai migliori pittori dell’epoca. In occasione delle feste anche ricchi arredi e tappezzerie realizzati con materiali preziosi da famosi orafi e anonime ricamatrici.
All’altare della navata destra la tomba di san Giovanni Leonardi che per diventare frate lasciò la carriera di farmacista e speziale ma che, proprio in virtù di quel suo passato si ritrovò poi patrono della categoria.
Dalla navata sinistra, invece, si ha accesso nientemeno alla Santa Casa di Loreto, o meglio, ad una fedelissima ricostruzione fatta nel 1662 che ospita, come a Loreto, una copia della Madonna Nera. Per la verità una copia. Ovvero, la Madonna Nera di Loreto è una copia di questa che era una copia di quella. Successe che, durante un incendio, l’originale di Loreto andò distrutta e l’esistenza della copia di Lucca consentì di rifarne una identica.
Dall’8 dicembre, com’è consuetudine, all’interno della chiesa viene allestito un prezioso presepio e mai termine fu più appropriato. Una ventina di statue di varia grandezza compongono la scena. Ci sono alcuni personaggi del presepe napoletano e tre sontuosi re Magi con ricche vesti colorate in seta, velluti e damaschi. Il velluto, in particolare quello del manto ricamato d’oro di uno dei Re, pare sia uno dei primi esempi di velluto tessuto nelle rinomate manifatture lucchesi. Al presepe storico da qualche anno si affianca una piccola mostra di presepi “trasportabili”. Sono in competizione e tutti i visitatori possono votare il preferito.

interno chiesa a Lucca

Se avete un po’ di tempo potete completare la visita curiosando (in silenzio) nelle sale della vicina biblioteca statale, e nelle sale monumentali, un tempo biblioteca del monastero.
Se avete fortuna potrete assistere ad un concerto di musica barocca, la notte della vigilia. La chiesa risuona, quale strumento che è, in tutta la sua bellezza.

2) Mercato del Carmine e la cultura
I lucchesi lo rimpiangono e sperano sempre che torni quello che era ai tempi d’oro delle insalate e delle pesche More accatastate in cassette di legno, dei broccoli, dei gobbi e dei rapini esposti in bella vista sui banchi di marmo. I visitatori ammirano sempre la struttura semplice, delicata e inequivocabile di quello che fu un convento, il convento del Carmine, appunto. Si riconoscono le colonne che furono del chiostro e le grandi finestre del portico superiore. L’edificio, in lunga ristrutturazione, ospita spesso mostre e allestimenti più o meno in tema alimentare. In questo periodo una mostra legata appunto ai semi, “nutrimento” in senso lato e avrà ad oggetto la nascita e la crescita della vita attraverso il seme, all’interno di un iper espositore progettato dall’architetto Mauro Lovi, già autore di numerose visionarie mostre a Lucca e altrove, che si trasformerà per l’occasione in una meravigliosa biblioteca del seme vero, artistico e simbolico. Si può approfittare, per un momento di riposo con un caffè “vintage”, dei tavolini del piccolo bar d’angolo, all’interno del portico.

3) Via Fillungo e la gola
Ci saranno pure bambini a spasso con noi, che fare? Come convincerli ad accompagnarci per il nostro shopping in via Fillungo? Facile, basta organizzare una piccola caccia alla cioccolata. Ci accompagneranno volentieri in quella che è la strada elegante della città, quella delle gioiellerie di inizi secolo e dei negozi alla moda. Giusto per darvi una mano, le cioccolaterie in questione sono tre sul percorso di via Fillungo (Cavalsani, confinante con la chiesa di San Cristoforo che ospitò un tempo l’Accademia della seta di Lucca; Ristori che prende il nome dalla profumeria che occupava i locali in precedenza e della quale conserva il mobilio di primo novecento; un po’ defilata, in Chiasso Barletti, sotto l’imponente torre medievale delle Ore, Chocolat.
Se poi i pargoli vogliono completare il tour c’è la cioccolateria Caniparoli in via san Paolino nel nuovo spazioso e profumato negozio le cui Sachertorte non hanno niente da invidiare alle viennesi.
E non vi sembri fuori luogo parlare di cioccolato a Lucca (ai vostri piccoli non lo sembrerà affatto) Nel Seicento, il cacao arriva in Toscana per merito del commerciante fiorentino Francesco d’Antonio Carletti. Nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze numerosi scritti testimoniano, a partire dal 1600 dell’acceso dibattito sul cioccolatte e sui suoi consumi. Si intuirono subito i benefici effetti della cioccolata, primo tra tutti quello calmante, per le diete c’è sempre tempo. A Lucca il cioccolato fa la sua comparsa nelle tariffe daziarie nel 1719 e un secolo dopo risultano presenti in città cinque cioccolatieri.
Che dire poi di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone: fu Principessa di Lucca e protagonista di una trasformazione del costume e delle abitudini dell’antica Repubblica Lucchese. Nei conti dei suoi cucinieri vengono annotate spese per più di 36 libbre di cacao oltre a zucchero, caffè, liquori e ghiaccio. Si capisce dunque che si resero indispensabili le bellissime manifatture di porcellana firmate Ginori e Sèvres dei servizi da tavola, da caffè, da gelato e ca va sans dire da cioccolato. Nel suo corredo ce ne sono di due differenti tipi: “chicchere” per cioccolato liquido fumante e “vasetti” con manico per le mousse semifredde di cioccolata.

4) Villa Bottini e i mercatini!
E’ stata una stagione intensa che finirà nei giorni a ridosso del Natale con due mercatini dell’ultimo minuto, il mercatino artigiano in corso Garibaldi e il mercatino solidale a Villa Bottini.
La cinquecentesca Villa Bottini si trova a due passi da via dei Fossi e della porta medievale di San Gervasio che, prima della costruzione della nuova cerchia di Mura era l’ingresso alla città dal lato sud.
La villa, costruita dalla famiglia Buonvisi, oltre ad essere una delle più belle ville della lucchesia, ha una rilevanza storica notevolissima: il suo elegante disegno fu tanto apprezzato da diventare da modello per molte delle ville nel territorio lucchese e il grande giardino, inusuale per Lucca, le valse il titolo di Villa Buonvisi “al Giardino” per distinguerla dalle molte altre che la potente famiglia Buonvisi possedeva a Lucca e sulle colline.
Fu acquistata, agli inizi dell’ottocento, da Elisa Bonaparte, sempre lei, che ne fece affrescare gli interni con motivi trompe l’oeil.
Oltre ai ninnoli e ai regali, non perdete quindi di vista i begli affreschi della villa e sopratutto non dimenticate di visitare le cucine, che al momento forse saranno ingombre di oggetti di artigianato di varia natura, ma che sono uno dei locali più belli della villa con numerosi fornelli, forni a legna, grandi acquai in pietra serena.
Non fatevi mancare anche due passi nel giardino. Oltre i limiti delle bancarelle, spingetevi fino in fondo alla chiusa del parco per ammirare il grande portale in pietra che da accesso al ninfeo attribuito a numerosi grandi architetti dell’epoca, il monumentale platano che si affaccia su via dei fossi (sempre opera della Bonaparte) e la vista “pittoresca” su via dei fossi, dal cancello sul muro della chiusa.

5) Musica e relax!
Come non completare un giro “natalizio” della città senza approfittare di uno dei tanti concerti che si tengono in chiese, teatri e un po’ dovunque in questo periodo.
Proprio vicino alla Villa Bottini, l’auditorium san Francesco ospiterà concerti di Natale il 21 dicembre alle ore 21:00 l’Ensemble Vivaldi, spin off dai “Solisti Veneti” esegue le Quattro Stagioni di Vivaldi, il Concerto per la Notte di Natale di Corelli e un “omaggio” a Giacomo Puccini; il 22 dicembre il concerto di Natale di beneficenza.
L’auditorium è ricavato in quella che fu la chiesa del convento di San Francesco. Un’architettura unica, il disegno semplice delle chiese a sala francescane, ma ricca di opere d’arte e di memorie della storia della città. Alcuni altari riportano le insegne dell’arte dei tessitori, di cui la chiesa fu ritrovo, che avevano i loro laboratori nelle case sulla via del fosso. E’ qui che è sepolto, tra molti personaggi illustri, il grande musicista lucchese Luigi Boccherini.
Se invece avete voglia di una passeggiata in relax con finale corale, alla Casermetta San Pietro, ospiti della compagnia dei Balestrieri ogni sabato di dicembre e domenica 6 gennaio alle ore 16:30, il gruppo vocale lucchese il Baluardo accoglie i visitatori con concerti delle corali della zona.
E concludiamo così il nostro giro natalizio a Lucca! In musica, come si conviene in questa città e sul monumento che maggiormente la rappresenta. Le Mura lucchesi sono sempre un’esperienza da non mancare, i viali di alberi spogli in attesa di stagioni migliori offrono comunque una passeggiata indimenticabile.

Un commento a “Natale a Lucca

  1. Che dire! Lucca è una città veramente interessante da visitare, ha una grande storia alle spalle e stupende ville da scoprire. Una città da viverci. Grazie per l’articolo e spero presto di approfondire la sua conoscenza.

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