Turislucca

A Lucca con Maria Luisa di Borbone

Lacca Palazzo Ducale

Lucca, Palazzo Ducale – immagine di wikipedia.org

Il ritratto più bello di Maria Luisa di Borbone nata infanta di Spagna, regina d’Etruria e duchessa regnante di Lucca che mi è capitato è quello che ne fa Mario Tobino nella raccolta di racconti “Sulla spiaggia e al di là del molo”.
Non so se è il più bello ma, a memoria, della Borbone si sono sempre sottolineati gli aspetti “conservatori”: bacchettona, assolutista e reazionaria. Tutta casa (palazzo Ducale) e chiesa.
Ma fu lei che portò a compimento molti dei progetti e delle intuizioni della sua predecessora, Elisa. Con spirito illuminato, sebbene restauratrice. Se vi sembra facile.
Le scuole per giovani e fanciulle, il giardino Botanico, le strade, l’acquedotto venne particolarmente bene e non ce ne vogliano i viareggini, la bonifica della marina e l’inizio della storia della Versilia moderna.

Mi piace che Mario Tobino si sia preso la briga di inventarsi (o vedere) un’altra donna dietro il velo nero della “restauratrice”, e che lo abbia fatto in tempi non sospetti. Oggi, sarà perchè abituati alle narrazioni dei serial TV, siamo più disponibili ai colpi di scena, a indagare, a sospettare altre vite dietro quelle “ufficiali”.
Ma Tobino l’ha fatto, appunto, in tempi non sospetti. Era il 1966.

Maria Luisa arriva a Viareggio con i panni della “regina”, austera e impenetrabile, si imbarca sul suo veliero, di cui Tobino fa una descrizione che pare quella della Duchessa, bianco e oro e dall’incedere imponente, e d’improvviso, “ quando Maria Luisa navigava, si cancellavano le orazioni, il salmodiare dei frati, il severo protocollo di corte. Il mare era la sorpresa e la felice sorpresa di se stessa. (…) lei, in quel momento, era su l’ammiraglia. (…) era il grande mare, i porti misteriosi, che affascinavano”.
Non serve altro. Non occorre dilungarsi in descrizioni intimiste e pittoresche. Detto questo, detto tutto. Il ritratto è compiuto.

Approfittatene, in questo anniversario dei duecento anni dall’insediamento alla guida del Ducato di Lucca, per fare un giro nei luoghi borbonici di Lucca e provincia e magari prendere parte a una delle tante iniziative organizzate dall’Associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana” o a una delle nostre visite guidate in programma per la prossima primavera.

Presentatevi: Maria Luisa, nei panni di una dea delle acque, si trova al centro di piazza Napoleone.

Il palazzo Ducale, innanzitutto lo splendido scalone che conduce ai quartieri monumentali nei quali sono rimasti pochi arredi originali ma si respira ancora la nobiltà.
Se nella maggior parte delle sale le tappezzerie napoleonice la fanno da padrone, nella sala Ademollo (delle guardie), è Maria Luisa che “trionfa” nei panni della Costanza Borbonica, su una biga trainata da due cavalli bianchi che calpestano i vizi napoleonici: Violenza, Invidia, Tradimento. (non me ne volere Elisa… non sono cattiva, è che mi disegnano così, noi ci vediamo sul mio vascello).
In omaggio alle due donne che hanno governato un secolo, oltre che alla città, a Palazzo Ducale è aperto, fino all’8 marzo, “il Teatro di Elisa”.
Ci vuole un po’ di fantasia, diciamolo, per sentirsi immersi in atmosfere d’epoca, e avrei preferito un robusto intervento di ripristino, ma l’allestimento di Beatrice Speranza è comunque molto suggestivo e ricostruisce con grazia e delicatezza gli allestimenti dell’epoca.
Accanto alle sale che furono il teatro, un piccolo e sobrio allestimento dà seguito al “percorso olfattivo” intrapreso da Roberta Martinelli, Giuliana Pardini ed Emilio Tomei nei giardini e nelle strade di Lucca, alla ricerca di profumi e odori d’epoca. L’allestimento è minimale, converrebbe entrare bendati ed entrare subito in tema, ma vale la pena farci un salto. Magari di martedì, quando Giuliana è presente e può arricchire l’esperienza con dettagli e particolari.

La fontana della pupporona, in piazza san Salvatore, la più elegante tra le fontane che completano l’acquedotto nottoliniano che dai Monti Pisani, ancora oggi, porta in città acqua leggera e salubre (se volete confondervi con i lucchesi, procuratevi una bottiglia di vetro, fatene scorta e bevete esclusivamente quella).

Lucca, Acquedotto Nottolini

Se avete voglia di fare due passi, potete arrivare fino alle sorgenti dell’acquedotto passeggiando sotto le arcate dell’acquedotto del Nottolini dal tempietto di valle, che si trova sul retro della stazione ferroviaria, attraversando le campagne lucchesi fino alle “parole d’oro”, un luogo di architettura pregevole dovuto appunto alla grande arte dell’ingegner Nottolini di cui parleremo più approfonditamente in primavera. 


Se amate la montagna, percorrete la strada dei Duchi, da Bagni di Lucca al passo del Giovo. Una dei due duchi in questione era lei, appunto, l’altro era il duca di Modena, Francesco IV. Si misero in testa di realizzare un collegamento diretto tra le due città risalendo l’Appennino.
Una strada folle e meravigliosa di panorami mozzafiato che costeggia l’orrido di Botri, lungo la quale è facile immaginare carrozze in corsa verso le due città per chissà quale importante motivo ducale.

Se amate il mare, invece, è d’obbligo la palazzina borbonica di Torre del Lago. Maria Luisa e l’architetto Nottolini avevano in mente un progetto molto ambizioso con una grande residenza e viali degni di una reggia la cui realizzazione avrebbe giustificato l’assolutismo della sovrana.
Il mood, come si dice, è un po’ cambiato, ma c’è la possibilità di rivivere i sogni della sovrana insieme all’Associazione Ville Borboniche della Versilia che organizza periodicamente visite teatralizzate della residenza e feste in costume d’epoca.

Se siete in vena di compagnia, poi, completate la visita in piazza san Francesco, dove il mercoledì sera si ritrovano i poeti dell’ottava rima dell’Accademia Teresa Bandettini che fu poetessa di corte della corte di Maria Luisa di Borbone, appunto.
 I poeti dell’ottava si ritrovano per tramandare l’antica e popolare arte della rima in ottava (quella utilizzata da Ludovico Ariosto per comporre l’Orlando Furioso, per intendersi).
L’altra faccia del Ducato, possiamo pensare. 
Un bicchiere di rosso alla trattoria più vicina è d’obbligo.

Il libro: Mario Tobino “sulla spiaggia al di là del molo” Oscar Mondadori 2000. (magari si trova anche qualche edizione più bella. Quella che ho io è molto economica…)

Immagine Piazza Napoleone: wikipedia.org
Immagine Acquedotto Nottolini: wikipedia.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *