Turislucca

Lucca liberata dalla V° armata alleata




Lucca è stata liberata dalla V armata un’altra volta dopo la lunga estate del 1944.
Questa mattina è entrata da porta San Pietro una colonnna di jeep willies, cingolati e persino un carro scherman, con tanto di soldati di colore con uniformi della divisione Buffalo”: i “Buffalo soldiers”.
Mi ha fatto uno strano effetto vedere questa rievocazione, quasi quanto il documentario d’epoca dove si vedono i soldati, quelli veri, che entravano dalla stessa porta per poi dirigersi verso piazza San Michele.
Tutte queste immagini in bianco e nero, o a colori come oggi, le avevo già vissute più e più volte nei racconti dei miei parenti che in quel giorno erano li.
In particolare sono impresse nella mia meoria i racconti di mio padre, a quel tempo un ragazzino di 11/12 anni.
La vista di quei soldati dalla pelle scura, alti,incredibilmente ben equipaggiati di tutto punto, gli fecero capire all’istante perchè i nostri soldati italiani non avevano potuto vincere la guerra. Le uniche poche persone di colore che aveva visto nei documentari dei film luce, erano alcune truppe somale, ma niente di più.
Questi soldati che sembravano marziani, passavano equidistanti l’uno dall’altro rasentando i muri e guardando nella direzione dei tetti e delle finestre per il timore di cecchini. Circondati dalla gente e dai bambini che non li lasciavano in pace, svolgevano ora il loro compito di perlustrazione in maniera un pò impacciata e senza tanta convinzione, frastornati da tanta normalità e spontanietà.
Mio padre, andò anche lui per la strada. A differenza di molti altri bambini della sua età, era timido. Gli risultò quindi difficile fare una cosa che molti avevano subito imparare a fare: chiedere.
Si avvicinò ad un soldato col fucile che guardava verso un tetto e chiese educatemente: “Ha delle sigarette?”. Era un ragazzino e non fumava. Avrebbe potuto e forse dovuto chiedere caramelle, cioccolato, biscotti. Lui che da quattro mesi non sapeva cosa fosse un pezzo di pane bianco. Invece chiese delle sigarette per un amico di famiglia, il Signor F.,che in quel tempo viveva con loro.
Il soldato lo guardò e tirò fuori dalla tasca della giubba un pacchetto di Camel.
Ancora rosso per la vergogna per quella “coraggiosa” richiesta, ma felice per l’esito positivo, corse subito a casa dall’amico di famiglia, il Sig. F.
Tutto contento ed orgoglioso porse il pacchetto ad F. il quale, dopo un attimo di sorpresa, con estema serietà e quasi con gesti rituali, lo scartò, ne trasse una sigaretta. Dopo averla accesa, in un silenzio ed un tempo che sembravano un eternità, la aspirò con voluttà. Immerso finalmente in una nuvola di piacere che non provava ormai da tempo, il signor F esclamò: “E’finita!”.

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